Cominciamo con l’ammettere che, negli ultimi decenni, la visione della scienza su che cosa è “malato” nel sesso e cosa no è diventata molto più inclusive. Pensa che un tempo persino l’omosessualità era inclusa tra le parafilie, dette anche perversioni sessuali!

Oggi, in linea di massima, tutto ciò che si fa con un partner adulto e consenziente, per quanto sia un atto sessuale hardcore o strano, non è considerato patologico. La situazione, ovviamente, si complica quando abbiamo a che fare con persone non consenzienti, minori e animali.

Un altro campanello d’allarme, che può far intuire che qualcosa non va, è il fatto che chi soffre di una parafilia non riesce a provare piacere sessuale, né tantomeno l’orgasmo, se non attua il suo comportamento perverso. 

Può essere il caso di un feticista dei piedi che non è interessato ad altri atti sessuali al di fuori di quelli che coinvolgono, per l’appunto, i piedi femminili. Al contrario, una coppia che ama sperimentare un po’ di bondage o sadomaso, ma ama anche il sesso tradizionale, non ha nulla a che fare con le cosiddette perversioni sessuali.

La cosa grave, solitamente, è che il parafiliaco non si percepisce come malato: può succedere che i pedofili siano convinti di offrire ai bambini amore ed attenzioni, o che i frotteuristi (gli uomini che strusciano i propri genitali contro le donne non consenzienti nella metro) considerino ciò che fanno completamente normale.

 

Quali sono le perversioni sessuali più strane?

 

Di parafilie ce ne sono davvero tante. Ecco le più strane:

 

  • Agalmatofilia. Chi ha questa perversione è attratto irresistibilmente da manichini, statue ed altri oggetti inanimati. Un po’ come Pigmalione, che nella leggenda greca scolpì una statua così bella che se ne innamorò perdutamente. Ci viene da pensare: chissà se questo feticismo sarà ancora più comune nell’era delle sex dolls super realistiche?
  • Crematistofilia. Questi feticisti sognano di essere derubati da una ladra sexy, che li spogli di tutti i loro averi in cambio di una prestazione sessuale da record. Detto così non sembra niente male, ma il problema è che chi soffre di questa parafilia si fa derubare per davvero, fino al punto di offrire soldi a qualcuno pur di realizzare questa violenta fantasia sessuale. Mettendosi, ovviamente, nei pasticci…
  • Misofilia. Questa perversione sessuale prevede che i suoi seguaci si eccitino facendo sesso in luoghi sporchi, o con un/una zozzone/a. Molto gettonata anche la fantasia di venir a contatto con i vestiti o i capi intimi sporchi del partner. Pensa che in Giappone si vendono addirittura le mutandine sporche delle studentesse, in appositi distributori come quelle delle bibite: più sono maleodoranti e meglio è!
  • Pirofilia. Anche questa è una parafilia pericolosa: chi ne soffre trae piacere sessuale da giochi, spesso pericolosi, con il fuoco. Si parte da cose pressoché innocenti, come bruciarsi i peli delle braccia con l’accendino, fino a gesti che possono mettere in serio pericolo il parafiliaco ed il/la partner.
  • Vorarefilia. Hai presente quegli insetti, come la mantide religiosa, che si mangiano letteralmente il partner una volta finito l’amplesso? Bene, molti parafiliaci fantasticano di fare o subire proprio la stessa cosa. In genere si limitano a fantasticare su quest’atto sessuale così perverso (per fortuna!), ma non sono mancati casi di cronaca riguardanti questa parafilia: pensa ad esempio a Gilberto Valle, il cosiddetto “Cannibal Cop” che nel 2012 fu arrestato perché, con l’aiuto di una comunità online dedicata al fetish, stava pianificando di uccidere, cucinare e mangiare la moglie.
  • Eproctofilia. Per fortuna, questa è una perversione molto più innocente: è una smisurata attrazione sessuale per le flatulenze e i partner che ne producono. Purtroppo, però, a chi non condivide questa passione la cosa può sembrare alquanto disgustosa: questi feticisti, perciò, possono sperimentare isolamento sociale e difficoltà a trovare un partner sessuale.
  • Dacrifilia. Ricordate il film Kiki e i segreti del sesso, in cui la libido della protagonista è scatenata proprio dalla visione del partner che piange? Questo feticismo esiste anche nella realtà: certe persone desiderano sentirsi “utili” al partner che piange, il che crea un senso di soddisfazione. Altre godono quando piangono: le lacrime, infatti, scatenano la produzione di endorfine, proprio come il sesso.
  • Ipossifilia, detta anche asfissia erotica. Questa è tra le perversioni sessuali più pericolose: è potenzialmente letale. Mai stringere il collo del partner durante il sesso, per nessun motivo! Chi la pratica, sia su altre persone che su sé stesso durante l’autoerotismo, è affascinato dalle sensazioni provocate dal ridotto afflusso di ossigeno al cervello: un’euforia che causa dipendenza, proprio come le droghe. Non c’è un modo sicuro di praticarla, nemmeno per chi è un vero esperto di BDSM.

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